Forse perché sono ricche di contenuti ancestrali così profondi che il pubblico adulto non riesce a gestire e perciò tenta la rivisitazione, il taglio, il riadattamento.
Come se si trattasse di una chirurgia estetica dei contenuti invece che della superficie.
Così le fiabe sono passate dagli zuccherifici, perché ritenute troppo spaventose, all'horror per motivi di commercializzazione.
Ci sono stati gli anni in cui le fiabe erano mitizzate, poi sfatate, ora si è passati alla dark fiaba, ambientata in epoche medioevali, con sceneggiature un po' deboli per un pubblico di teen-ager.
Mi sto riferendo a "Red Riding Hood" uscito nei giorni scorsi nelle sale cinematografiche, in Italia arriverà in primavera. Non è un film adatto per i bambini. Il pubblico a cui è rivolto è costituito da adolescenti che cercano emozioni sulla scia di Twilight, anche qui c'è il ragazzo sbagliato, vampiro, licantropo o alieno... A vostra scelta.
Della fiaba dei fratelli Grimm non c'è nemmeno l'ombra e sinceramente tranne il titolo, non ci trovo nessuna rassomiglianza, sulla base delle recensioni dei film, naturalmente.
Le fiabe sono pensate per gli adulti, si sono trasformate in un prodotto commerciale, finito per catapultarsi in un mondo di pseudo-horror e paure che di certo non verranno risolte guardando la pellicola, compito, che invece riuscivano a svolgere egregiamente le antiche e amate fiabe.
Forse sarebbe meglio non cercare di trasformare, ma attribuire titoli nuovi e meno fuorvianti.
Ximi
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