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mercoledì 14 gennaio 2015

Leggende Musicali – Detroit Rock City di Marco Lazzara

Un ringraziamento a Marco Lazzara per averci accompagnato in questi mesi lungo il percorso delle leggende musicali, spero che questa parentesi musicale sia stata una bella esperienza per tutti voi! Per me sicuramente felice visto che solitamente il mio blogging è solitario, ospitare Marco è stato un prezioso momento di condivisione e divertimento :D e proseguirà con la rubrica il Piccolo Chimico :D E ora vi lascio alla lettura di questo articolo, gustatevi il ritmo e la storia, avrò un po' di nostalgia :D 
Grazie Marco! 

Detroit Rock City è un film uscito nel 1999. Ambientato nel 1978, racconta di quattro ragazzi, fan sfegatati dei Kiss, che per andare ad assistere a un loro mitico concerto a Detroit vivranno una serie di avventure pazzesche che li faranno crescere e maturare. Il film è anche un grande omaggio alla musica rock degli anni settanta, in particolare ai Kiss.


La formazione originale dei Kiss vedeva Paul Stanley (chitarre e voce), Gene Simmons (basso e voce), Ace Frehley (chitarre e voce) e Peter Criss (batteria e voce). Ciò che li rendeva immediatamente riconoscibili era il loro caratteristico look: appariscenti abiti di scena e un pesante trucco che ne nascondeva i tratti del viso, che a lungo hanno cercato di mantenere anonimo, almeno fino al loro smascheramento negli anni Ottanta. A questo si aggiungevano i loro concerti, dove usavano effetti come fuochi artificiali e chitarre che sparavano fumo, oltre ai numeri eseguiti da Gene Simmons, che faceva il mangiafuoco e sputava sangue finto, e mostrava la lunga lingua che l’aveva reso celebre.
Verso la fine degli anni Settanta la popolarità dei Kiss in America era pazzesca, e aveva fatto nascere un’autentica mania, grazie anche al grosso merchandising di svariati oggetti con il loro logo, quali fumetti, kit per il trucco facciale, bambole, maschere di Halloween, pantofole, mutande, preservativi (!), persino bare (!!).
In quel periodo i Kiss dividevano in più parti l’opinione pubblica: c’erano i loro fan (che si autodefinivano l’Armata Kiss), c’erano quelli che li detestavano, preferendo altri generi musicali in voga in quel periodo (la discomusic) e c’erano gruppi, composti in genere da genitori e benpensanti, che li osteggiavano in ogni modo.
In effetti cose di questo tipo si verificano a ogni decade (succedevano anche negli anni Cinquanta con Elvis Presley e molti altri), ma nel caso dei Kiss sembrava avere assunto dei toni alquanto diversi: capitava infatti di frequente che gruppi di persone si mettessero sotto gli stadi a manifestare con cartelli e quant’altro, etichettandoli come musicisti satanici e inneggiando alla fede cristiana e a Gesù. Questo è un aspetto della cultura americana che continuo a trovare difficile da comprendere.
Bisogna dire che la doppia S del loro logo ricordava quella delle SS (motivo per cui in Germania veniva rappresentata in maniera diversa). C’era poi chi riteneva che il nome Kiss fosse l’acronimo di Knights In Satan’s Service, cavalieri al Servizio di Satana, e chi era convinto che il sangue che Gene Simmons sputava nei concerti fosse di animali sacrificati al Diavolo. Ovviamente queste dicerie erano false dalla prima all’ultima: i Kiss, al di là dell’aspetto, erano musicisti di grandissimo talento, nelle cui canzoni non inneggiavano a Satana, bensì all'amore e al divertimento sfrenato.
Tutto ciò è presente anche nel film. Per esempio nella divertentissima scena iniziale, che vede la madre di uno dei protagonisti avere una sgradevole sorpresa, pensando di aver messo su un disco di Carly Simon:

Una delle tante cose interessanti di questo film è la colonna sonora: invece di essere stata composta appositamente, è costituita da canzoni degli anni settanta (principalmente dei Kiss); la cosa divertente è che la canzone descrive ciò che in quel momento sta avvenendo nel film.
Un energumeno sta per riempire di botte uno dei protagonisti? Subito parte Godzilla dei Blue Oyster Cult! Durante un inseguimento si sente Fox on the Run degli Sweet e una delle scene romantiche del film (che vede il cameo di Shannon Tweed, moglie di Gene Simmons) avviene sulle note di Love Hurts dei Nazareth. Anche il nome delle protagoniste femminili del film, Beth e Christine, è un omaggio alle canzoni Beth eChristine Sixteen, entrambe dei Kiss.
Ovviamente non poteva poi mancare Detroit Rock City, suonata nel concerto finale dai Kiss in persona, che fanno anche un’apparizione in questo film:


Ringrazio chi di voi ha seguito in questi dodici mesi la rubrica, che con quest’ultimo articolo giunge alla conclusione. È venuto il momento di posare il plettro, spegnere la tastiera, riporre le bacchette. Statemi bene, e come diceva una vecchia canzone: lunga vita al Rock ‘n’ Roll!

Marco Lazzara 

3 commenti:

Obsidian M ha detto...

Detroit Rock City non lo ricordo. In compenso invece ricordo (e credo di essere l'unico su questa terra) di un film del '78 interpretato dagli stessi Kiss che si intitolava "Kiss Meets the Phantom of the Park" (in italiano "Kiss Phantom".
Una roba trashissima che vidi addirittura al cinema da bambino....

Blogghidee - Ximi - ha detto...

@Obsidian
ciao :D mai sentito nominare in effetti, magari c'è qualcosa su Youtube?

Marco L. ha detto...

Io invece quel film di cui stai parlando lo conosco. Non l'ho mai visto, ma so che è una roba terribile. Gli stessi kiss si sono subito pentiti amaramente. Era un periodo di parecchie scelte controverse da parte loro.

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