David Coverdale è un ragazzo inglese di 21 anni che lavora come commesso in una boutique di moda e canta in un gruppo amatoriale. Su Melody Maker, celebre rivista musicale, legge l’annuncio che i Deep Purple stanno cercando un nuovo cantante. Così decide di inviare come provino un nastro contenente una sua interpretazione di vecchi successi. Il problema è che lo registra in maniera piuttosto approssimativa, mentre è a divertirsi con gli amici nello studio di registrazione... ovvero con una buona percentuale di whisky in corpo. Il giorno dopo, smaltita la sbronza, se ne vergognerà profondamente, ritenendo che la sua voce sembrasse una vera schifezza, resa brutta e impastata dall’alcol; dopo aver cercato alla bell’e meglio di tagliare le parti peggiori, lo consegna a uno studio di produzione. Ormai era fatta: la sua unica occasione e se l’era giocata così.
Nonostante le infelici premesse, i membri della band vedono in quel nastro qualcosa di speciale. Restano colpiti dalla sua straordinaria timbrica: dietro alla voce impastata e alla pessima qualità della registrazione c’è un ottimo cantante, con una profonda voce blues perfetta per il nuovo sound che volevano dare al gruppo. Incredibilmente per lui, David Coverdale diviene così il nuovo cantante dei Deep Purple.
Si reca allora da un amico per farsi prestare qualcuno dei loro dischi, dato che lui nemmeno li aveva. Quello, alla notizia che è il nuovo cantante dei Deep Purple, quasi sviene per il colpo. È un loro fan sfegatato e non riesce a crederci, gli sembra di parlare con un mito vivente.
Coverdale registrerà tre ottimi album con i Deep Purple fino allo scioglimento del gruppo nel 1975. Poi prenderà la propria strada e fonderà un altro gruppo molto apprezzato, i Whitesnake.
Sicuramente una bella dose di fortuna ha contraddistinto la storia di Coverdale, ma forse c’è qualcos’altro, chiamiamolo pure destino: infatti nel 1969, i Deep Purple, quando non erano ancora famosissimi, avevano suonato all’Università di Bradfield. In quell’occasione la band di supporto era stata un gruppo amatoriale, e il loro cantante, all’epoca diciottenne, aveva fatto loro una grande impressione per il suo notevole stile vocale. Era proprio David Coverdale.
By Marco Lazzara.
Per gli altri articoli di Marco il guest blogger itinerante in molti spazi on line, se vi siete incuriositi del mio ospite potete leggere il suo about e gli articoli che ha scritto nel mio blog.
2 commenti:
Sono stati il mio primo vero amore rock. Child in Time l'avrò ascoltata almeno settemilasettecentosettantesette volte :)
Sinceramente però la voce di costui non ce l'ho presente...
Il brano sopra può aiutarti.
Posta un commento