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giovedì 14 agosto 2014

Musicisti in Gravi Difficoltà di Marco Lazzara

Il sogno di tutti i cantanti o aspiranti tali è quello di venire notati da qualche discografico o professionista del mestiere. Quante band di giovani ragazzi suonano negli scantinati e nei garage e sognano di diventare famosi.. Quali sono le armi vincenti?
Perseveranza, passione, fortuna, abilità, .. naso e fiuto?
Ecco un esempio di chi ce l'ha fatta nella rubrica mensile dell'amico e guest blogger Marco Lazzara.
Buona lettura :D


Siamo a Londra, nel 1978. Tre giovani sui trent'anni condividono un appartamento, in modo da far fronte alle rispettive difficoltà economiche. Mark insegna inglese e per guadagnare qualche sterlina in più, dà lezioni di chitarra, che ha la particolarità di suonare senza plettro, dato che li perde di continuo. Anche suo fratello David suona la chitarra, mentre il terzo coinquilino, John, suona invece il basso. I tre reclutano un vecchio amico di Mark, David, che una decina d'anni prima aveva suonato la batteria nel complesso italiano dei Primitives. Così mettono su un gruppo e iniziano a suonare assieme.
I quattro incidono anche un demo con alcune delle canzoni scritte da Mark negli anni precedenti. In particolare, una sembra molto azzeccata. Parla di un gruppo di amici che dopo il lavoro si ritrova per suonare assieme in una band scalcagnata, senza troppe pretese, solo per divertirsi; cioè proprio come loro.
Il loro sound pulito, piacevole, è qualcosa in controtendenza con la moda di quel periodo, in cui facevano furore il punk e la disco; ma quella canzone ha un ritmo davvero trascinante. Mark la fa sentire a un suo amico che fa il disc-jockey alla BBC, il quale rimane folgorato dal pezzo, e a insaputa del gruppo comincia a passarlo con regolarità nella programmazione della radio.
Dopo breve tempo il centralino della radio viene letteralmente tempestato di telefonate: vogliono tutti sapere chi sia quella band con quello stile così americano, e la canzone diventa un successo. Viene offerto loro un contratto discografico, che li lancerà verso una folgorante carriera mondiale.
Da quel momento quei quattro giovani non saranno più in gravi difficoltà economiche, cosa che in inglese si dice con l'espressione idiomatica Dire Straits, e che i quattro avevano scelto come nome del gruppo per l’ironico suggerimento di un loro amico.
La canzone è “Sultans of Swing”. Buon ascolto!

Marco Lazzara


2 commenti:

Elisa Elena Carollo ha detto...

Io adoro quest'uomo, ma sono ancora molto arrabbiata con lui perché non mi ha suonato questa bellissima canzone l'anno scorso al concerto. Io morivo dalla voglia di sentirla live... Ma perché non ero ancora nata ai tempi di Alchemy, accidenti? :(

Marco L. ha detto...

E' un grande Mark, il suo modo di suonare la chitarra è unico. E attenzione: è anche un grandissimo compositore, sia di musica che di testi, che sanno essere poetici o leggeri, ma mai banali.

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