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lunedì 1 febbraio 2016

Un raggio di luce

Ognuno sta solo sul cuor della terra
Trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
 
Salvatore Quasimodo

A volte accadono cose grandiose anche nel web, postando questa poesia, una di quelle che amo di più di Quasimodo nasce uno scambio di riflessioni tra Carmela Battista e me... che vi lascio leggere e se volete potete trovare nella community Love Poetry - Amami Più che mai, qui.

Carmela

E il grande Quasimodo poetava:
« Ognuno sta solo
sul cuor della terra
trafitto da un raggio di Sole:
ed è subito sera. »
In questa poesia il poeta ha racchiuso i tre momenti della vita dell'uomo: la solitudine, derivata dall'incomunicabilità; l'alternarsi della gioia e del dolore; il senso della precarietà della vita. Ognuno, dice il poeta, pur vivendo in mezzo agli uomini (sul cuor della terra) si sente fortemente solo (a causa dell'impossibilità di stabilire un rapporto duraturo con qualcuno).
L' uomo è solo nel momento individuale ed intimo della ricerca del senso dell'esistenza, ovvero di ciò che gli permette di sorpassare la morte. Tuttavia, pur essendo solo, viene stimolato dalle illusioni (un raggio di sole), dalla ricerca di una felicità a volte apparente. Questa ricerca è nello stesso tempo gioia e dolore, perciò il poeta usa il termine "trafitto", cioè, ferito dal raggio di sole stesso. E intanto, come alla luce del giorno succede rapidamente l'oscurità notturna, per la vita dell'uomo giunge la morte: ed è subito sera.
Una canzone di Riccardo Fogli recitava così:
"Ed è malinconia
amica o no che sia
è quello che ti resta quando il mondo non ti basta
ed è malinconia
ed è periferia
è l'unica che sente se stai male veramente "
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivevano come “afflizione dell'anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
La malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.


Tutti possono essere tristi; ma la malinconia resta l’appannaggio delle anime superiori.
Credo che la malinconia sia un problema musicale, una dissonanza, un ritmo alterato. Mentre fuori tutto accade con un vertiginoso ritmo da cascata, dentro c’è una lentezza esausta da goccia d’acqua che cade di tanto in tanto. L’invisibile ragno della malinconia stende sempre la sua ragnatela grigia sui luoghi dove fummo felici e da dov’è fuggita la felicità
Un desiderio di desideri: la malinconia.


La malinconia e' una tristezza dolce.
Tutti sanno, cioè, che un clown dev’essere malinconico per essere un buon clown, ma che per lui la malinconia sia una faccenda seria da morire, fin lì non arrivano.
Se la malinconia è la conseguenza di una perdita di un amore profondo e primario che ci consuma fino all'osso, la malinconia d'amore possiamo considerarla come l'attualizzazione di tutto questo all'interno di una relazione … finita! Ebbene si. La malinconia d'amore viene fuori quando ci troviamo di fronte ad una perdita, quando sentiamo il vuoto che l'assenza dell'altro ci provoca, quando la mancanza alimenta la sotterranea sofferenza che stilla lacrime da un cuore malconcio. "Amore che vieni da me tornerai", cantava un giovane melanconico De Andrè.
Se ogni discorso gira ossessivamente
sull'amato/a e ogni pensiero fa altrettanto, se ogni alito di vento ci ricorda il suo profumo, se ogni oggetto un momento insieme, se il migliore amico diventa invisibile e ogni tentativo di risollevare lo spirito è vano perché l'apatia si è impossessata di noi allora non c'è dubbio: la malinconia d'amore ha colpito anche noi.

Ci sono giorni, come oggi,
che ti verrebbe voglia d’esser una foglia,
spinta ovunque dal vento.
Senza meta. Senza storia.
Senza lasciar traccia del passaggio.

Buona giornata Ximi ♡-:)

Ximi alias Mary, ovvero me medesima... :D 
Tu sei una insegnante, una donna descrittiva, un'anima delicata che sa giostrarsi 
con il passo lieve e il pensiero acuto tra le cose di tutti i giorni... 
Hai dato una spiegazione che mi ricorda i giorni sui banchi di scuola, ove se non rapito dalle parole ti addormentavi soave tra i sogni alla finestra. 
Hai messo dei tocchi di colore su una tela gia' dipinta magistralmente.

Ed e' pur vero che la malinconia, quella sensazione pressante che l'accompagna e quel vuoto che potrebbe amplificarla ancora di piu' ci puo' lasciare attoniti e portarci a disseccare i nostri animi. Come 'senzatetto' in cerca di casa, che lentamente si abituano a dormire tra i cartoni e gli stenti e trasformare questo in realta'. Poiché la privazione di un grande Amore in tutto questo alimenta pensieri... e dalla malinconia, sottile e ingenua si trasforma ancora di più in tristezza e di seguito in dolore struggente, come un drago che s'impossessa della nostra vita...

Il retrogusto e' che le radici della nostra essenza perdono energia e si incatenano a erbacce infestanti... E seppur di ispirazione per versi e parole mirabolanti, occorre estirparle tutte per dare modo alla morbida erba, ai delicati fiori e ai pensieri di gioia che devono poter prevalere... 
Il clown che c'e' in noi, quella disperata sensazione di abbandonare il..sentiero, deve far posto con grande forza alla voglia di vivere, di lasciare un pensiero nero per un pensiero di colore: un solo colore al giorno...

Affinche' i pensieri lentamente scorrano di nuovo in noi, come linfa vitale, che lubrifica fresca energia, aneliti di sogni, perfino felicita' sopite... Altrimenti se prevarra' l'indole poetica dell'abbandono il rischio e' alto, in primo luogo per le persone piu' sensibili quelle che amano con ogni millimetro del proprio corpo e ogni spazio immenso della propria mente...
Senza confini.

Il rischio e'...ammalarsi... E perdere la voglia di vivere.

Continuiamo a scrivere, a stringere a donare versi e malinconie, ma fermiamo con altrettanta forza che tutto cio' possa avere un contraccolpo nella nostra vita... Perche' rialzarsi poi e' un lento viaggio, di rinascita si! Ma che potevamo evitare. 
Ascoltiamo gli amici, prendiamo con vigore la mano delle persone che ci sussurrano parole di conforto e chiediamo... 

Cara Carmela, e voi tutti che magari leggete. 
Rialzate la testa, perche' la vita e' bella... E il raggio che ci trafigge e' la luce della vita che ci e' stata donata. 
Siamo soli, ma di una solitudine comune a tutti, ove diventiamo un enorme meraviglioso disegno dell'universo. Alzando la testa e rivolgendo gli occhi in alto ci predisponiamo all'infinito...

Nel gruppo di Love Poetry mi piacerebbe creare un caffè letterario, un gruppo di riflessione su poesie, testi... di recente abbiamo anche aperto una sezione di "racconti brevi" su una idea di Angela.
Vedremo cosa combineremo, intanto... un pensiero va anche a Nadia ad incoraggiare questo suo momento per uscire presto e concentrarsi sulla guarigione :D

Grazie Carmela per questo tuo generosa disponibilità a donare la tua esperienza e la tua sensibilità al gruppo :D

2 commenti:

Marco L. ha detto...

A volte la vita è così triste e le cose vanno così male che ci si attacca anche solo a una piccola cosa, un raggio di sole, per riuscire a rimanere a galla.

Blogghidee - Ximi - ha detto...

@Marco,
si hai perfettamente ragione... bisogna saper cogliere la luce - che puo' essere immensa - di quel piccolo raggio di sole... e sapersi rigenerare con esso..
Grazie Marco, :)

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