I libri per bambini sono pieni di immagini di ogni tipo e spesso l'acquisto di un libro è direttamente proporzionale all'impressione suscitata dalla copertina. La storia è secondaria.
Quante volte però dopo la lettura della storia si è soddisfatti del libro?
Illustrare una storia è un arte. Occorre una grande sensibilità rispetto alle intenzioni del testo e al pubblico a cui è destinato.
Bisogna rispettare delle regole nelle immagini destinate ad un pubblico di bambini?
Su questo tema ci sono idee contrastanti, che spesso non tengono conto del soggetto che subirà le immagini stesse, in questo caso il bambino.
Le illustrazioni dovrebbero assistere la storia e renderla più nitida al lettore. Creare un’immagine che sostiene, afferra le parole e le rende reali con i colori e le impressioni è un compito sensibile e pieno di spirito di riflessione e lavoro di ricerca.
Troppo spesso le immagini riflettono invece un ego spropositato dell’illustratore, che non puo’ ritenersi un semplice artista fine a se stesso, ma un illustratore di idee proprie o altrui.
Le illustrazioni aggiungono o tolgono qualcosa alla storia?
Un’immagine discreta, che amplia il racconto, che riesce ad estrapolare un contenuto sensibile può arricchire in modo evidente e dare un contributo enorme anche ad una storia molto semplice o addirittura scarsa. Il lettore è escluso dal suo personale bagaglio di immaginazione, tende ad affidarsi alle illustrazioni già preconfezionate, senza dare un apporto individuale alla lettura. Leggendo le pagine di un libro si appresterebbe ad una singolare e unica rappresentazione di quel particolare personaggio o di quella ambientazione, che diventa più difficile se il libro è già illustrato.
Per questo illustrare è un lavoro di discrezione. Si entra in un mondo altrui e bisogna bussare, prima di entrare. Lasciare anche uno spazio al lettore, in cui possa dipingere da sè il racconto.
Inoltre abituare i bambini a leggere esclusivamente testi con immagini, renderà più difficile il passaggio ai libri in cui le figure sono assenti o poco accattivanti (libri classici...).
Cosa colpisce l’occhio di un bambino?
Ogni bambino è un individuo a parte, con un suo percorso individuale e la scelta può ricadere su immagini che più si avvicinano al suo gusto personale. Può essere influenzata dall’ambiente in cui vive, dal tipo di cartone animato che segue in televisione, dalle proposte suggerite dai genitori e dagli amici, anche dalla moda del momento, purtroppo.
I colori hanno una funzione predominante, sono catalizzatori dell’attenzione. I colori hanno un potere enorme, ma questo tema lo tratterò più avanti.
Ci sono però dei disegni che non piacciono per niente alla maggior parte dei bambini, ma che vengono ampiamente sostenuti dalla categoria adulti e proposti sui libri.
I piccoli lettori
Molti illustratori tendono a sdoganare qualsiasi tipo di disegno, sostenendo la tesi della libertà di espressione artistica. Questo è un terreno davvero difficile da intraprendere.
I bambini sono un terreno che va cautamente osservato e qui entrano in gioco i genitori, che più conoscono i propri figli, la loro sensibilità, lasciando anche ai piccoli lettori un ruolo di scelta, che non va sottovalutata, ma seguita passo dopo passo.
Leggere insieme e perchè no? Ridisegnare la storia sarebbe già un passo avanti per essere un po' più liberi.
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